Giornata Stop Pesticidi 2024


Non ci può essere salute né giustizia sociale in un ambiente malato.

Tutti i rapporti delle Organizzazioni preposte a monitorare lo stato di salute del nostro Pianeta dimostrano quanto sia drammatica la situazione e dichiarano che uno dei passi necessari e urgenti da fare è il cambiamento del modello di produzione agricola.

Difendere la vita e la biodiversità

La grande varietà di piante, animali, funghi e microrganismi del nostro Pianeta, costituiscono la biodiversità che permette la vita sulla Terra. Le numerose specie in relazione tra loro creano gli ecosistemi naturali che ci forniscono cibo, acqua, riparo e medicinali, necessari per la nostra sopravvivenza. Ma la presenza, le azioni e le attività umane hanno alterato l'equilibrio dei sistemi naturali.

Nel 2022 è stata pubblicata l'ultima edizione del Living Planet Report. Il rapporto sullo stato di salute della biodiversità ha evidenziato la perdita, dal 1970, di circa il 60% della popolazione globale di mammiferi, uccelli, pesci, rettili e anfibi. Più di 1/3 della superficie terrestre del mondo e quasi il 75% delle risorse di acqua dolce sono impiegate per la produzione di colture o di bestiame. 3/4 dell'ambiente terrestre e circa il 66% degli oceani sono stati alterati in modo significativo.  

A questo si aggiunge il cambiamento climatico che le attività umane hanno provocato e che ora sta peggiorando l'impatto di numerosi fattori sulla Natura e sul nostro benessere.

Stop ai pesticidi

Milioni di persone in tutto il mondo sono oggi  quotidianamente esposte ai pericoli correlati all'uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura. L’uso della chimica di sintesi per il controllo delle “pesti” (da qui il nome pesticidi), che ha messo sul mercato centinaia di principi attivi e formulati pericolosi per la salute senza che venissero adeguatamente studiati, contribuisce in maniera importante all'insorgenza di diverse patologie croniche, fra le quali il Parkinson e il cancro, e ad alterare il sistema endocrino con il conseguente aumento delle patologie correlate, quali il diabete, le disfunzioni della tiroide, l’alterazione dello sviluppo neurologico e sessuale.
Le persone che vivono e lavorano nelle aree dove si pratica l'agricoltura intensiva con l'uso di prodotti chimici di sintesi, caratteristica delle monocolture, sono le più esposte, in particolare le donne in gravidanza e i nascituri, i bambini e gli anziani.

Nel 2022 è stato pubblicato l'Atlante dei pesticidi, che dimostra come la quantità di pesticidi utilizzati in tutto il mondo sia aumentata dell'80% dal 1990. I pesticidi, nel lungo periodo, danneggiano l’agricoltura indebolendo l'agro-ecosistema, compromettendo la produttività del terreno e la qualità del raccolto, distruggendo la biodiversità animale e vegetale. Provocano inquinamento dell'aria, dei terreni e delle falde acquifere, compromettendo la sopravvivenza di numerose specie animali (come ad esempio gli insetti pronubi, lombrichi e uccelli). La monocoltura intensiva provoca il graduale depauperamento di una risorsa preziosa quale è il Paesaggio.

Cambiamo agricoltura 

In alternativa all’attuale sistema agricolo industriale noi sosteniamo i modelli dell'agricoltura biologica, biodinamica e delle filiere corte, che in questi anni hanno dimostrato di riuscire a coniugare il rispetto per la salute pubblica e l'ambiente, producendo alimenti sani e occupazione, valorizzando la varietà dei prodotti locali, rinnovando la biodiversità, il suolo e l’acqua, creando resilienza e mitigando i mutamenti climatici, proteggendo la salute e il benessere dei nostri figli e di ogni specie vivente.

La produzione di cibo non può sottostare alle logiche speculative del profitto e non può dipendere da un manipolo di multinazionali dell’agroindustria che tengono in pugno tutta la filiera.

Mentre si sprecano miliardi di euro per le spese militari e si tagliano i finanziamenti alla sanità pubblica, assistiamo alla abbandono della transizione agroecologica che sarebbe indispensabile e necessaria di fronte all’aggravarsi della crisi climatica.

La vergognosa resa della Commissione europea e dei governi nazionali (compreso quello italiano) alle pressioni delle lobby multinazionali dei pesticidi e delle industrie alimentari non può essere accettata da chi ha a cuore la salute pubblica e la qualità della vita dei lavoratori e dei cittadini.

L’agricoltura ha bisogno di più qualità, della difesa delle piccole aziende contadine, del sostegno finanziario e tecnico alla riconversione biologica, di una politica di de-globalizzazione della produzione di beni che metta un freno alla attuale competizione globale disastrosa per le persone, i territori e gli ecosistemi.


MANIFESTIAMO PER


1 - Ribadire il bando totale dei pesticidi di sintesi in Europa entro il 2035.

2 - Difendere i lavoratori, i cittadini e il mondo animale dalle derive delle sostanze tossiche causate dai trattamenti.

3 - Applicare il Principio di Precauzione, vietando l'utilizzo dei pesticidi più pericolosi, attivando vigilanza, controlli e sanzioni idonee.

4 - Bloccare l'espansione delle monocolture, in particolare dei vigneti e dei frutteti, in tutto il territorio, siano essi convenzionali o biologici, incentivando in sostituzione la produzione alimentare locale e biologica.

5 - Tutelare la biodiversità degli habitat naturali: prati, boschi, fiumi e laghi.



Con la prima Marcia Cison-Follina (Treviso), del 28 maggio 2017, nasce la manifestazione annuale che a partire dall'anno successivo si estende a Verona, Trento, Bolzano, e poi  in Friuli.


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