Notiziario Stop Pesticidi
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Anche Legambiente aderisce alla manifestazione, in programma il prossimo 19 maggio a Treviso (Cison-Follina), Verona, Trento, Bolzano (Caldaro), Udine (Codroipo). Un'iniziativa contro il loro impiego massiccio nella coltivazione intensiva dei vigneti dell'area
Stop ai pesticidi. È questa la strada tracciata e non più procrastinabile per raggiungere gli obiettivi di tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente, tutelare la biodiversità, mettere in pratica quanto già dovrebbe essere previsto dal Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e, in definitiva, accompagnare l’agricoltura verso una transizione agroecologica.
Legambiente aderisce alla Marcia Stop Pesticidi, in programma il prossimo 19 maggio a Treviso (Cison-Follina), Verona, Trento, Bolzano (Caldaro), Udine (Codroipo) e insieme al coordinamento delle associazioni promotrici dell’iniziativa rilancia la richiesta di fermare il forte impiego di pesticidi nei campi destinati alla coltivazione intensiva di vigneti che, in queste aree, si estendono dalle aree rurali ai centri abitati. La posizione trova conferma anche dai dati del dossier Stop Pesticidi 2019. Boscalid, Chlorpyrifos, Fludioxonil, Metalaxil, Imidacloprid, Captan, Cyprodinil sono alcuni dei residui di pesticidi più diffusi negli alimenti secondo l’ultima indagine dell’associazione. Si tratta di fungicidi e insetticidi utilizzati in campo e di cui ancora troppo spesso se ne ritrovano residui negli alimenti e nell’ambiente, in primis nelle acque superficiali e profonde come testimonia l’ultimo rapporto dell’Ispra.
Come si legge nel rapporto di Legambiente Stop Pesticidi, il 61% dei campioni di alimenti (verdura, frutta e prodotti trasformati), che sono stati analizzati dai laboratori pubblici italiani, risultano regolari e privi di residui di pesticidi: un risultato positivo, ma che da solo non basta a far abbassare l’attenzione su quanti e quali residui di prodotti fitosanitari si possono rintracciare negli alimenti. A preoccupare non sono i campioni fuorilegge, che non superano l’1,3% del totale, quanto quel 34% di campioni regolari che presentano uno o più residui di pesticidi. Nel merito si tratta del 64% delle pere, il 61% dell’uva da tavola e il 57% delle pesche, il 54% delle fragole. Campioni regolari per legge ma che possono avere 9 residui contemporaneamente e persino 25 nel caso di un peperone di provenienza extra europea. Il problema da questo punto di vista è il multiresiduo, che la legislazione europea non considera come non conforme se ogni singolo livello di residuo non supera il limite massimo consentito, benché sia noto da anni che le interazioni di più e diversi principi attivi tra loro possano provocare effetti additivi o addirittura sinergici a scapito dell’organismo umano. Esiste poi una forte corrispondenza tra i residui di prodotti fitosanitari riscontrati negli alimenti e quelli che si rinvengono nell’ambiente, in particolare nelle acque, superficiali e sotterranee, con conseguenti minacce per l’impoverimento della biodiversità. Va tenuto presente che solo una modesta quantità del pesticida irrorato in campo raggiunge l’organismo bersaglio, tutto il resto si disperde nell’aria, nell’acqua e nel suolo, con effetti negativi che dipendono dal modo e dai tempi con cui le molecole si degradano e dalla modalità di impiego. Effetti ai quali ancora oggi non si dà il giusto peso, nonostante numerosi studi scientifici abbiano dimostrato le conseguenze che l’uso non sostenibile dei pesticidi produce sulla biodiversità e sul suolo. Nel Rapporto Pesticidi nelle acque, Ispra evidenzia come i pesticidi siano presenti in oltre il 60% nelle acque superficiali e in oltre 30% di quelle sotterranee. In occasione del 19 maggio Legambiente richiama l’attenzione sull’urgenza di un intervento normativo che, a livello locale e nazionale, possa accompagnare l’agricoltura verso una non più procrastinabile transizione agroecologica. Va incentivato il rispetto di fasce tampone, non soggette a trattamenti, dai corpi idrici per minimizzare il rischio di inquinamento dei corsi d’acqua, la diffusione di tecniche alternative al mezzo chimico e la tutela della biodiversità, che può determinare un miglioramento della resilienza e dell’equilibrio biologico nell’ambiente coltivato.
In particolare si vuole richiamare l’attenzione sulla necessità di inserire nel prossimo Piano d’azione per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), che dovrà essere approvato entro l’anno, alcuni punti essenziali tra cui: l’introduzione di obiettivi quantitativi e misurabili per la riduzione del rischio connesso all’impiego di pesticidi per l’uomo e l’ambiente; l’applicazione delle linee guida di indirizzo per la tutela dell’ambiente acquatico e dell’acqua potabile; la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari e dei relativi rischi nei Siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette; l’introduzione delle distanze minime dalle abitazioni e un’adeguata informazione ai cittadini residenti nelle aree rurali; la diffusione dell’agricoltura biologica e di quelle forme di agricoltura basate sul rispetto dei criteri agroecologici; l’eliminazione dell’uso dei pesticidi di cui è stata accertata la nocività nei Siti Natura 2000 e nelle aree protette, promuovendo la conversione al metodo di coltivazione biologica per le aziende all’interno dei siti Natura 2000; il rispetto delle distanze di sicurezza dai corpi idrici e sistemi di monitoraggio e controllo per limitare l’effetto deriva dei prodotti fitosanitari al fine di garantire la tutela della popolazione, dei corpi idrici e delle produzioni biologiche; il sostegno alla ricerca sul tema del multiresiduo (in particolare sui principi attivi che sono più diffusi e più usati in sincrono nelle miscele); l’investimento in ricerca e innovazione sull’agroecologia.
Legambiente sottolinea con forza inoltre un impegno delle amministrazioni locali per approvare regolamenti comunali ed intercomunali che prevedano una serie di misure volte a garantire la tutela della salute cittadini e dell’ambiente limitando con efficacia l’utilizzo di presidi sanitari e il conseguente impatto.
Molto si può fare per ridurre i rischi e le conseguenze negative che un utilizzo non corretto dei pesticidi ha determinato e continua a determinare sull’ambiente, mettendo al centro la tutela dell’ambiente e della salute, le produzioni di qualità, le competenze che derivano dal modello agro-ecologico e dall’agricoltura biologica e la sfida del cambiamento climatico.

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In questo periodo i Ministeri delle politiche agricole , della Salute e dell'Ambiente stanno dibattendo sulla revisione del PAN (Piano di Azione Nazionale) sui pesticidi scaduto il 12 Febbraio.
Sempre più cittadini hanno iniziato a chiedere a gran voce che il nuovo Piano garantisca una maggiore tutela della salute pubblica, una necessaria salvaguardia della biodiversità ed un maggiore rispetto della natura.
Il Comitato Stop Pesticidi di Potenza Picena ha come finalità di promuovere ogni iniziativa utile ed essenziale volta a tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini, in particolare agendo attraverso attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e degli Organi di controllo sui rischi causati dai pesticidi in agricoltura ed in città.
Il Comitato Stop Pesticidi di Potenza Picena aderisce, e ne fa parte, al coordinamento dei Comitati Stop Pesticidi che si riconoscono nella Marcia Stop Pesticidi (www.marciastoppesticidi.it).
Pertanto anche il Comitato di Potenza Picena sottoscrive il Manifesto Stop Pesticidi e chiede al Governo e alle Regioni alcune modifiche sostanziali per il nuovo Pan che dovrà necessariamente prevedere divieti, limiti e regole affinchè vengano tutelate e rispettate:
1 - LA SALUTE: applicare il principio di precauzione vietando l'utilizzo dei pesticidi, intesi come molecole di sintesi, attivando controlli e sanzioni idonee, iniziando col vietare definitivamente le sostanze che sono state sottoposte a deroghe e fissando obiettivi di riduzione per gli altri.
2 - IL TERRITORIO: potenziare tutti gli strumenti di controllo e salvaguardia del territorio per evitare sbancamenti, disboscamenti, deturpazione del paesaggio, possibili discariche abusive e cambiamenti delle destinazioni d'uso, e vietare nei siti della Rete 2000, nelle altre aree protette e nei bacini idrografici delle zone umide d'importanza internazionale (Ramsar) l'uso di pesticidi valutati nocivi per le specie selvatiche e gli ecosistemi.
3 - L'AGRICOLTURA: difendere e sostenere la Sovranità Alimentare; azzerare gli incentivi alle produzioni agricole industriali e le monocolture; favorire e finanziare l'agroecologia (agricoltura biologica e biodinamica) nel rispetto della biodiversità e delle tipicità tradizionali locali.
Chiediamo una revisione del Piano d’Azione Nazionale per l’uso dei pesticidi (PAN), con la loro totale eliminazione immediata nelle zone urbane e nelle aree frequentate dalla popolazione, stabilendo distanze idonee di sicurezza dalle abitazioni, dai terreni coltivati con il metodo dell’agricoltura biologica e biodinamica, da parchi e giardini pubblici e privati, da strade, da sentieri e piste ciclabili.
Il Comitato di Potenza Picena rimane aperto a chiunque altro ne condivida i principi ispiratori, a chi vuole informarsi e contribuire ad avere una campagna libera dai pesticidi.
Potenza Picena, 10/05/2019
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https://www.facebook.com/Comitato-Stop-Pesticidi-Potenza-Picena-Mc-421874911924807/?ti=as
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Un movimento in Marcia: elenco delle adesioni. Aderire alla Giornata Stop Pesticidi del 19 maggio e alle manifestazioni che si tengono a Follina (TV), Verona, Trento, Caldaro ( BZ) e Codroipo ( UD) e Bologna, significa dare un sostegno concreto, utile e importante al movimento popolare che si batte per una agricoltura e un'alimentazione senza veleni.
Le adesioni vanno inviate attraverso il modulo pubblicato nel sito compilandolo con i dati della propria realtà
ADESIONI
(in ordine alfabetico)
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Dal Forum Stop Pesticidi.
Quarantuno gruppi riuniti nell'Assemblea del Forum Stop Pesticidi a Conegliano, venerdì 3 maggio, hanno deliberato all'unanimità, il seguente ORDINE DEL GIORNO:
CHIEDIAMO A TUTTI GLI ENTI COMPETENTI
misure di protezione adeguate per aree, complessi ed edifici residenziali, abitazioni civili e loro pertinenze e luoghi sensibili con la applicazione delle misure previste dal Regolamento più protettivo.
RITENIAMO NECESSARIO E URGENTE
avviare la riconversione biologica dei vigneti esistenti in tutti i 40.000 ettari occupati in provincia di Treviso nonché di tutte le produzioni agricole.
Questo ordine del giorno integra quello deliberato il 22 marzo:
Il Forum Stop Pesticidi CHIEDE alla Regione Veneto lo STOP IMMEDIATO ALLA ESPANSIONE DEI VIGNETI IN TUTTO IL TERRITORIO, SIANO ESSI CHIMICI O BIOLOGICI.
Il Forum inoltre,
PRESO ATTO della condanna subita da Fabio Padovan, di Colli Puri Conegliano, su querela dei Consorzi DOC e DOCG per diffamazione, dichiara la solidarietà di tutto il Movimento a Fabio e si impegna a sostenere l'azione di ricorso.
Sottoscritto dai gruppi:
Amica Terra
ANPI BL
APIMarca
Ass. AIRETT Follina
Cinema e Ambiente Vittorio Veneto
Cittadini attivi QDP
Colli Puri di Conegliano
ColtiviamoFuturo GAPM
Comitato No Pirogassificatore Orsago
Comitato NO Pedemontana Treviso
Comitato referendario Conegliano
Comitato Stop Pesticidi Friuli
Fare Rete
Follina Città dell'acqua
FRIDAY FOR FUTURE Vittorio Veneto
Gas Magalu Barbisano
Gas Miane
Genuino Clandestino Treviso
Gruppo AIDO “Maria Rosa Biz” Follina
Gruppo AIL “Giuliano De Mari” Follina
Gruppo Mamme Revine Lago
Gruppo Mamme Susegana
Gruppo Mamme Valbelluna
Gruppo Sano Biagio di Callalta
Gruppo Stop Pesticidi Tarzo
Gruppo Stop Pesticidi Alpago
Gruppo Stop Pesticidi Cappella Maggiore
Gruppo Stop Pesticidi Cordignano
Legambiente Treviso
Liberi di Respirare Orsago
Nuovo Comitato Ambiente Salute
On.D'Incà Federico
Scarabel Simone Consiglio regionale
PAN Italia
Per i nostri bambini Follina
Piano-Terra Vittorio Veneto
Rete Contadina altamarca
Rive Sane Colle Umberto
Società Operaia Mutuo Soccorso Follina
Sezione Soci Ramazzini Veneto
WWF - TV-BL
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L'Assemblea dei Gruppi aderenti a Forum Stop Pesticidi riunita a Conegliano venerdì 3 maggio ha deliberato la seguente dichiarazione in merito a CANDIDATURA “COLLINE DEL PROSECCO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE” quali Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
OGGETTO: CANDIDATURA “COLLINE DEL PROSECCO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE” – MODIFICA TERRITORIO – TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI.
Egregio Direttore WH Centre UNESCO
i sottoscritti sono costretti a scrivere la presente in vista del prossimo appuntamento decisivo a BAKU per dichiarare (o meno) le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene quali Patrimonio Mondiale dell'Umanità ed evidenziano i motivi per i quali le colline, così come sono oggi, NON POSSONO ESSERE DICHIARATE PATRIMONIO DELL'UMANITA'.
- Le colline ove sorgono ora i vitigni per la produzione industriale del prosecco sono state completamente stravolte a causa degli sbancamenti, eradicazioni di alberi, anche secolari o storici, eliminazione di siepi, tutto ciò per far posto alla MONOCOLTURA DEL PROSECCO.
Il paesaggio non è più lo stesso di cinquant'anni fa o di dieci anni fa, perché laddove c'era una coltura contornata da siepi, prati e boschi, ora ci sono solo viti per la produzione di un unico tipo di vino, il prosecco. Gli altri tipi di vino (Merlot, Cabernet, Raboso, ecc.) sembrano non esistere più e questo va a discapito anche del terreno e delle viti stesse, poiché non tutti i terreni sono adatti per la coltivazione del prosecco e ciò comporta utilizzo di sostanze per impedire che la pianta si ammali.
Il poeta Andrea Zanzotto diceva: “Mi facevano orrore i campi di sterminio ed ora mi fa orrore lo sterminio dei campi”, il poeta lo diceva con riferimento alla cementificazione, noi con riferimento ad una unica distesa di pali in ferro e cemento ai quali sono aggrappati le viti, manipolando e stravolgendo completamente il territorio, eliminando le biodiversità sia in termini di fauna che di flora.
Già questo sarebbe sufficiente, a nostro avviso per ritenere non idonee le colline industrializzate del prosecco ad assurgere a patrimonio dell'umanità.
- Nei luoghi in cui è impiantata su scala industriale la vite per la produzione del prosecco (non solo in collina, ma anche in pianura, ovunque si coltivi una agricoltura intensiva), sono scomparsi specie di uccelli per circa il 52%, lo afferma la L.I.P.U.
L'utilizzo dei pesticidi in agricoltura, lo stravolgimento del paesaggio, la eliminazione di alberi e siepi, impediscono il proliferare degli uccelli che, quindi spariscono definitivamente, come il cardellino, l'allodola, la quaglia, la passera mattugia, le rondini, il fringuello, l'averla, l'usignolo, i pipistrelli (unico mammifero volante) che, essendo insettivori, il loro cibo è sterminato dai numerosi e ripetuti trattamenti, una nuvola tossica a pochi centimetri dal suolo che fa strage di insetti di tutti i tipi (è recente l'allarme lanciato dalla comunità mondiale sulla perdita di insetti stimata in circa il 3% annuo).
Le zone deputate a “corridoio per l'avifauna” per la salvaguardia della biodiversità, così come istituiti dai piani della provincia di Treviso, sono stati stravolti e sono resi inutili; i corridoi per l'avifauna erano stati istituiti per far veicolare insetti, uccelli, ecc., corridoi di congiunzione tra varie aree SIC e ZPS, faticosamente istituite con rete natura 2000, aree particolarmente significative, che ora sono in sofferenza.
- Il territorio, inoltre, risulta essere estremamente fragile da un punto di vista idrogeologico. Gli sbancamenti ed il conseguente sradicamento di alberi, l'eliminazione di cotica erbosa, nonché gli impianti spesso erroneamente posizionati nei declivi collinari, fanno sì che si innescano fenomeni franosi anche estesi.
Non è un caso se le piogge appena cadute agli inizi di aprile di quest'anno (2019) hanno visto franare una parte di Tarzo (comune in cui massiccia è la presenza della vite).
- L'utilizzo massiccio e sconsiderato di pesticidi di sintesi. Come se ciò non fosse sufficiente, in tutte le aree coltivate a prosecco tra aprile e agosto / settembre di ogni anno, la popolazione è in ostaggio ed è sequestrata in casa propria.
E' ostaggio dell'utilizzo dei pesticidi che vengono irrorati sulle viti con strumenti che gettano la sostanza non solo sulla pianta, ma spesse volte la sostanza, a causa di varie situazioni ambientali e climatiche (umidità, presenza del vento, caldo, ecc.) si ritrovano anche nei giardini dei vicini ed anche a qualche chilometro dal punto dell'irroramento.
Non solo, ma queste sostanze interessano le acque di falda poiché spesso i trattamenti sono effettuati anche vicino ai corsi d'acqua e vanno ad inquinare l'acqua di superficie con problematiche legate anche alla estinzione di varietà di pesci e anfibi presenti.
Quattro pozzi di acque sotterranee sono stati trovati inquinati da pesticidi dall’ISPRA con valori sopra i limiti in tre comuni della DOCG prosecco (si veda l’ALLEGATO).
Le persone, quindi, sono costrette, per non inalare queste sostanze o comunque per inalarne il meno possibile, a modificare le loro abitudini di vita in base agli irroramenti, per esempio si evitano passeggiate all'aria aperta, si evita di stendere i panni all'aria, si evita di utilizzare parte dei propri giardini, si evita di coltivare il proprio orto biologico, si evita di far giocare i bambini in giardino, in sostanza è limitato il diritto alla salute e la proprietà privata.
In ogni caso, la pratica dell'irroramento, crea dei veri e propri “sequestri di persone”, poiché durante i trattamenti ed almeno nelle 48 ore successive è impossibile tenere aperte le finestre per arieggiare le abitazioni e si deve rimanere tappati in casa, d’estate! Tutto questo è sancito anzi nella DGR n. 1379/2012 (si veda l’ALLEGATO).
In molti casi, dopo i trattamenti, le persone confinanti con il campo di vite, accusano difficoltà respiratorie, bruciore di gola, eruzioni cutanee, in casi più gravi ed acuti anche capogiri.
L'utilizzo industriale dei pesticidi di sintesi ha fatto sparire molti insetti e sta facendo diminuire il numero di altri, per esempio sono scomparse lucciole, bombi, api selvatiche, cavallette, diminuite drasticamente le api perché queste vengono avvelenate dai pesticidi di sintesi e costringono gli apicoltori a transumare le arnie in montagna.
In alcune zone, poiché non ci sono più api, circa il 50% dell’impollinazione non si verifica con conseguenze incalcolabili.
Solo alcuni esempi sui tipi di pesticidi di sintesi irrorati e le loro conseguenze sull'ambiente e sugli organismi viventi (incluso l'uomo).
Polyram, si legge che può provare una serie di sintomi come l'irritazione delle vie respiratorie; deve esserne sospeso l'utilizzo nei sette giorni antecedenti il raccolto del pomodoro e nei ventotto giorni prima per le altre colture.
Vertimec è dichiaratamente tossico per le api e, per questo motivo, non deve essere applicato al momento della fioritura, sfortunatamente molti trattamenti avvengono in completa fioritura.
Foliane 80 WG è sospettato di provocare il cancro ed è dichiaratamente nocivo se inalato, è costituito dal FOLPET che è molto probabile induca il cancro nell'uomo.
Soleil 50 WG è un prodotto tossico, come si legge nella sua scheda, può irritare le vie respiratorie, è nocivo se inalato.
Tutti i prodotti sono classificati come tossici per le specie acquatiche.
Se le colline de quo saranno considerate Patrimonio dell'Umanità le conseguenze saranno:
- consolidamento dell'attuale paesaggio completamente stravolto e non realistico rispetto all'originario, ma soprattutto non autoctono nel senso che non è quello presente solo dieci o otto anni fa;
- si avrà, probabilmente, un aumento del turismo, ma stante la completa assenza di una viabilità razionale (basta soltanto verificare quanto ci si impiega da Conegliano ad arrivare a Vittorio Veneto, passando per S. Giacomo di Veglia nelle ore di punta) e di servizi adeguati, ciò non farà altro che aggravare la già fragile situazione e in termini di inquinamento aumento di veicoli che rimangono fermi in colonna ed in termini di sfruttamento assiduo del territorio senza assecondarne i ritmi naturali;
- uno stato permanente di agitazione e manifestazioni della popolazione residente per i continui disagi provocati dal pericolo di deriva dei trattamenti. E questo diffuso e profondo disagio lo si può vedere dalla quantità e qualità dei sottoscrittori di questo documento.
Considerare le colline, coltivate a vite dalla quale produrre il Prosecco, Patrimonio dell’Umanità comporterà anche una responsabilità non solo morale nei confronti di tutti i giovani che stanno manifestando e lottando per limitare gli sconvolgimenti climatici, poiché, purtroppo, secondo uno studio del Wwf che ha elaborato i dati Arpav, nel 2016 in Veneto sono state vendute 16.920 tonnellate di pesticidi di sintesi, con un record di 4.085 nella provincia di Treviso!
Si ritiene che, a “Patrimonio dell'Umanità” debba assurgere un bene o un'opera dell'ingegno da salvaguardare perché particolarmente pregiato ed aulico, perché eleva lo spirito umano, il bene può essere opera dell'uomo o della natura.
Nelle colline in esame, di naturale è rimasto ben poco, l'industria a cielo aperto del prosecco, non ha nulla a che vedere con la coltivazione della vite di qualche decennio fa e i danni sono sotto gli occhi di tutti, il mondo contadino di un tempo che caratterizzava eticamente questa zona è scomparso lasciando il posto ad una imprenditoria industrializzata.
Ad avviso dei sottoscritti, il paesaggio presente sino a circa dieci / quindici anni fa poteva effettivamente essere considerato un patrimonio da proteggere, non quello attuale.
Si conclude evidenziando che, quando la bolla speculativa vinicola sarà passata, nelle colline del prosecco resteranno le conseguenze dei pesticidi di sintesi presenti e quindi i terreni dovranno essere massicciamente bonificati, ma oramai i danni all'ecosistema saranno irreversibili.
Spiace, ma si confida nel fatto che le Colline oggetto di attenta valutazione quale Patrimonio dell'Umanità non siano considerate tali.
Cordiali saluti e grazie per l'attenzione.
Il presente documento è stato approvato, nell'ambito dell'Assemblea del Forum Stop Pesticidi tenutasi a Conegliano (TV) il 3 Maggio 2019, dalle seguenti Associazioni, Comitati e Gruppi locali, regionali e nazionali:
Comitato Marcia Stop Pesticidi - Italia
Amica Terra Onlus - Gaiarine (TV)
ANPI BL - Belluno (BL)
Ass. AIRETT - Follina (TV)
Cinema e Ambiente Vittorio Veneto - Vittorio Veneto (TV)
Cittadini attivi QDP - Quartier del Piave (TV)
Colli Puri di Conegliano - Conegliano (TV)
ColtiviamoFuturo GAPM - Grappa, Asolo, Montello, Piave (TV)
Comitato No Pirogassificatore - Orsago Orsago (TV)
Comitato NO Pedemontana Treviso - Treviso (TV)
Comitato referendario Conegliano - Conegliano (TV)
Comitato Stop Pesticidi Friuli - Friuli Venezia Giulia
Fare Rete - (TV)
Follina Città dell'acqua - Follina(TV)
Friday For Future Vittorio Veneto - Vittorio Veneto (TV)
Gas Magalu Barbisano - Pieve di Soligo (TV)
GAS Andiamo Avanti Tornando Indietro - Miane (TV)
Genuino Clandestino Treviso - Treviso (TV)
Gruppo AIDO “Maria Rosa Biz” - Follina (TV)
Gruppo Mamme Revine Lago - Revine Lago (TV)
Gruppo Mamme Susegana - Susegana (TV)
Gruppo Mamme Valbelluna - (BL)PAN Italia – Italia
Gruppo Sano Biagio - San Biagio di C. (TV)
Gruppo Stop Pesticidi Tarzo - Tarzo (TV)
Gruppo Stop Pesticidi Alpago - (BL)
Gruppo Stop Pesticidi Cappella Maggiore - Cappella Maggiore (TV)
Gruppo Stop Pesticidi Cordignano - Cordignano (TV)
Liberi di Respirare Orsago - Orsago (TV)
Nuovo Comitato Ambiente Salute - (TV)
Per i nostri bambini Follina - Follina (TV)
Piano-Terra Vittorio Veneto - Vittorio Veneto (TV)
Rete Contadina Altamarca – (TV)
Rive Sane Colle Umberto - Colle Umberto (TV)
Sezione Soci Ramazzini Veneto – Veneto
WWF - OA -TV-BL - (TV), (BL)
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COMITATO STOP PESTICIDI Friuli Venezia Giulia
LINEE GUIDA PER UNA POLITICA DI RIDUZIONE DELL’USO DI PESTICIDI IN AGRICOLTURA
L’intenzione delle Associazioni, Gruppi e Persone che compongono il Comitato Stop Pesticidi FVG è che “sia venuto il momento che tutti i portatori di interessi in questa vicenda si incontrino, disponendosi al dialogo, per mettere a confronto le posizioni e soprattutto i dati di fatto, al fine di giungere a una vera soluzione del problema, nell’ottica di un ambiente sano per tutti.” L’obiettivo generale è triplice:
- la sensibile riduzione dei Pesticidi in agricoltura; - la sensibile riduzione all’esposizione della popolazione ai Pesticidi; - lo sviluppo sostenibile del settore Agro-alimentare.
Le Linee Guida lungo le quali il Comitato Stop Pesticidi FVG intende agire e sollecitare la politica agro- ambientale della Regione FVG, sono le seguenti:
- a) Potenziare l’Assistenza tecnica in campo a favore delle aziende agricole, per migliorare
l’ecosostenibilità del comparto agricolo. Ciò può essere realizzato potenziando la Struttura tecnica regionale di supporto agli Agricoltori, sia incentivando le Aziende agricole ad usufruire di Tecnici professionisti;
- b) Incentivare l’adozione da parte delle aziende agricole di Assicurazioni fitosanitarie, allo scopo di
coprire maggiormente il rischio ed evitare trattamenti poco convenienti.
- c) Promuovere e finanziare Progetti di Sperimentazione in campo e presso le Aziende agricole di
sistemi e tecnologie innovative, finalizzati alla soluzione di criticità produttive e fitosanitarie. In questo senso, oltre all’apertura dei Bandi previsti nel PSR 2014-20, è necessario rifinanziare la L.R. 26/2005 (Disciplina generale in materia di innovazione, ricerca scientifica e sviluppo tecnologico) in ambito agro-alimentare;
- d) Coinvolgere e sostenere quelle Associazioni e/o Organismi agricoli e Centri di ricerca e
sperimentazione che lavorano in un’ottica di economia agro-alimentare sostenibile (sotto i profili economico, ambientale e sociale);
- e) Ridurre l’esposizione delle Persone agli effetti negativi collaterali facendo rispettare i criteri già
previsti nei Regolamenti di Polizia Rurale per una corretta gestione del territorio;
- f) Preservare dagli inquinanti agricoli i Corsi d’acqua, le zone Lacustri e le Falde freatiche, facendo
osservare i criteri e le distanze di rispetto dalle coltivazioni;
- g) Realizzare Modelli valutativi territoriali che verifichino e misurino la migrazione delle molecole
inquinanti dei Fitosanitari e gli effetti sulla Salute pubblica (Ecotossicologia). Questo sistema diventa uno strumento scientifico per definire Linee guida cogenti per implementare in modo uniforme i Regolamenti di Polizia Rurale comunali;
- h) Individuare sul territorio regionale le aree vulnerabili da prodotti fitosanitari come da delibera di
giunta n.1745/2007 (come da indicazioni del Dl.gs 152/2006 art.93).
Pordenone, 6 maggio 2019
ADESIONI
AIAB Fvg, Waira-Aiar, Gas Caneva, Stop TTIP Udine, Legambiente Pordenone, Legambiente Fvg, Associazione Naturalistica Cordenonesi, Pianure Sane, Terraè Officina della Sostenibilità, Ecologisti Democratici Pordenone, Cooperativa Sociale Onlus "Il Piccolo Principe" , Gas Che Delizia, Hemp Evolution, GASP Pedemontana, Centro di Accoglienza e di Promozione Culturale Ernesto Balducci, Associazione Nazionale di Azione Sociale.
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Mercoledì 15 maggio ore 20.30 Abbazia di Follina (TV)
Il settimanale L’Azione e Marcia Stop Pesticidi organizzano il dialogo:
" IL VANGELO DELLA TERRA E LA SCIENZA PER L'UOMO"
INTERVENGONO:
FIORELLA BELPOGGI
Direttrice dell’ Area Ricerca "Cesare Maltoni" dell’Istituto Ramazzini di Bologna. Membro dell’Accademia Internazionale di Patologia Tossicologica (IATP), della New York Academy of Sciences. È stata più volte chiamata presso la Commissione Europea per riferire su tematiche pertinenti la salute e l’ambiente.
ERMES RONCHI
Presbitero e teologo dei frati Servi di Maria. Dirige il centro culturale Corsia dei Servi presso il Convento di San Carlo a Milano. È docente di estetica teologica e iconografia alla Pontificia facoltà teologica di Roma. Scrittore di temi biblici e spirituali, collabora con diverse testate giornalistiche.
Introducono la serata: padre Francesco Rigobello, parroco di Follina, e don Andrea Forest, delegato per la Pastorale diocesana per la Salvaguardia del Creato.
Moderatore: Don Alessio Magoga, direttore de L’Azione.
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Trasmissione andata in onda il 29 aprile 2019. Grazie alla conduttrice e a tutta la redazione
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