Notiziario Stop Pesticidi
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La Circoscrizione 2^ del Comune di Verona, in collaborazione con alcune Associazioni veronesi, organizza l'incontro seminariale
PESTICIDI E REGOLAMENTI COMUNALI DI POLIZIA RURALE
sabato 23 marzo 2019
ore 9 -13
Corte Molon, via della Diga 17 - Verona
PRESENTAZIONE
I prodotti di sintesi chimica usati in agricoltura e per la gestione del verde costituiscono un reale problema sanitario ed ambientale sul quale la popolazione ha sviluppato una attenzione molto elevata.
La Giunta Regionale del Veneto, con delibera n.1262 del primo agosto 2016, ha approvato gli “Indirizzi regionali per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari”, la “proposta di regolamentazione comunale sull’uso dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili” e un “protocollo tecnico per l’uso dei prodotti fitosanitari ad azione fungicida, insetticida o acaricida nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”.
Il provvedimento si rifà costantemente al Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN), che prevede che “le Regioni e le Province Autonome possono predisporre linee di indirizzo relativamente all’utilizzo dei prodotti fitosanitari……e le autorità locali competenti…. adottano i provvedimenti necessari per la gestione del verde urbano e/o ad uso della popolazione, relativamente all’utilizzo dei prodotti fitosanitari ”.
Il secondo allegato (B) costituisce un vero e proprio regolamento tipo a beneficio dei Comuni, con descrizioni dei passaggi fondamentali per eliminare o quantomeno ridurre al minimo i rischi da pesticidi prioritariamente in ambiente urbano e nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili.
Il Convegno, rivolto in primo luogo alle Pubbliche Amministrazioni, ma anche alle figure professionali interessate e ai cittadini in generale si pone come momento di sensibilizzazione sulla problematica e vuole fornire un momento di confronto a beneficio delle Amministrazioni che hanno il compito di salvaguardare la salute della popolazione.
PROGRAMMA
Ore 09,00 – Apertura convegno
Moderatore Luciano Marchiori - Medico del lavoro, già Direttore Dipartimento di Prevenzione AULSS 9 VR
Interventi delle Autorità
Ore 09,30 - Impatto sanitario e ambientale dei pesticidi e possibili alternative
Gianni Tamino, Docente di Biologia all’Università di Padova, membro Comitato Tecnico Scientifico ISDE
Ore 10,10 - Relazione tra pesticidi e malattie neurodegenerative
Sarah Ottaviani, Medico neurologo, Neurologia A, AOUI Verona
Ore 10,30 - Le api e i pesticidi
Gianluigi Bressan, Veterinario ULSS 9, referente apicoltura Regione Veneto
Ore 10,50 - Dgr n. 1262 del 01 agosto 2016: Indirizzi per un corretto impiego dei prodotti fitosanitari
Roberto Salvò, Direzione Agroambiente Caccia e Pesca Regione Veneto
Ore 11,10 - Come costruire un regolamento comunale di polizia rurale
Renzo Caobelli, Agronomo, Consulente per l’uso dei fitofarmaci per i Comuni
Ore 11,30 - Esperienze a confronto ed interventi liberi
Armani, Presidente Consorzio Vini delle Venezie
Stefano Ervas, Vicepresidente BioVenezia, Biodistretto della Venezia Centro-Orientale
Comitato Mamme stop pesticidi
Ore 13,00 - Conclusioni di Giovanni Beghini, presidente ISDE Verona
Per informazioni:
dott. Flavio Coato – cell.: 3494627823 – email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Pubblichiamo l'interrogazione presentata il 7 marzo, dal parlamentare Federico D'Inca del MOVIMENTO 5 STELLE.
Interrogazione a risposta orale 3-00596
presentato da
D'Inca' Federico
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
data della firma: 07/03/2019
AL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Stato iter: IN CORSO
Giovedì 7 marzo 2019, seduta n. 138
D'INCÀ. — Al Ministro per i beni e le attività culturali. —
Per sapere – premesso che:
la giunta del comune di Follina (Treviso) avrebbe dato parere favorevole per l'impianto di 18 ettari di vigneti in un'area in cui ne sarebbe vietata la piantumazione, secondo quanto previsto dal quarto comma dell'articolo 14/C del regolamento intercomunale, in quanto area soggetta a naturale sommersione e quindi a ristagno idrico per le difficoltà di scolo e/o drenaggio del terreno;
questi vigneti sarebbero situati in zone, sottoposte a vincolo paesaggistico, non vocate all'agricoltura e a ridosso del fiume Soligo, con possibili esondazioni e ristagno nei periodo piovosi; se poi si considera che l'uso dei pesticidi sarà con molte probabilità abbondante per compensare con la quantità la scarsa qualità del prodotto, si comprende come siano giustificate le preoccupazioni della popolazione del comune di Follina su un probabile sviluppo tossico dell'area interessata;
non sono note le ragioni per le quali la giunta non abbia tenuto conto di queste considerazioni nella sua decisione che attengono alla tutela della salute dei cittadini, oltre che alla salvaguardia dell'ambiente, della fauna e della biodiversità del suo territorio, nonché dei sopracitati profili paesaggistici;
della questione, a quanto risulta all'interrogante, sarebbe stata investita la Soprintendenza di Venezia, ma al momento non si conoscono ancora gli esiti dell'analisi effettuata dagli uffici preposti;
se sia al corrente della situazione e quali siano, per quanto di competenza, i suoi orientamenti in merito.
(3-00596)
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Misurazione di pesticidi nell’aria effettuata a Vinschgau nel 2018.
I risultati di una indagine curata da Istituto per l'ambiente di Monaco di Baviera nel 2018
I risultati dimostrano nel complesso, in maniera chiara, un trasporto considerevole di pesticidi lungo distanze chilometriche fino a giungere in vallate laterali isolate.
I risultati certificano in maniera chiara le condizioni di difficoltà in cui si trovano le aziende biologiche nell’ambiente dei meleti intensi e convenzionali.
Inoltre, i risultati indicano un aspetto di rischio, finora sottovalutato: in confronto con sostanze attive singole vi è una contaminazione totale con i pesticidi decisamente più alta e continua lungo il decorso di una stagione, e con ciò un corrispondente potenziale di rischio più alto.
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Per un’agricoltura libera da veleni:
incontro con Vandana Shiva
Giovedì 7 marzo 2019 – dalle ore 14.30 alle ore 15.30
Presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati (Palazzo Montecitorio, Via della Missione 4) ROMA
– L’agricoltura del futuro rispetta la terra e la vita. Fertilizzanti chimici e pesticidi per decenni hanno contribuito a contaminare terra, acqua, aria, avvelenando gli abitanti delle aree rurali e tutti coloro che si nutrono di questi prodotti. Il fallimento di un simile modello agricolo è ormai sotto gli occhi di tutti. Il sistema alimentare industriale è al centro della crisi climatica e dell’estinzione delle specie, è alla base della fame e della crisi sanitaria. Ovunque nel mondo si stanno sviluppando sistemi alimentari ecologici basati sulla solidarietà e sulle economie circolari. Questo è il motivo per cui l’industria agroalimentare sta cercando di attaccare il biologico e le produzioni locali. Sempre più studi, compresi quelli della FAO, dimostrano come l’agroecologia sia ormai l’unica strada percorribile per produrre cibo sano su scala mondiale, ridurre gli sprechi e le diseguaglianze nell’accesso delle risorse, contrastare i gravi cambiamenti climatici in atto e difendere la sempre più compromessa sovranità alimentare dei popoli mettendo al primo posto la tutela della salute dei cittadini e il futuro di tutti noi.
Se ne parlerà giovedì 7 marzo 2019, dalle ore 14.30 alle ore 15.30, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati con: Vandana Shiva – Presidente di Navdanya International, Ulrich Veith – Sindaco di Malles, Davide Marino – Università Roma Tre, Nadia El-Hage Scialabba – TMG Think tank for Sustainability-Berlin, Patrizia Gentilini – Isde. A cui parteciperanno: Tiziano Quaini – coordinatore dell’Associazione Veneta dei Produttori Biologici e Biodinamici rappresentante Marcia Stop Pesticidi, Claudio Bizzotto – Terra Chiama, Comitato genitori Asilo San Giacomo, Maria Grazia Mammuccini – Federbio.
Durante la conferenza stampa si parlerà anche dei tanti esempi concreti di buone pratiche, testimonianze di come non solo sia possibile ma addirittura più efficiente e conveniente produrre e consumare senza ricorrere a sostanze chimiche velenose. Lo dimostrano lo stato himalayano del Sikkim, che ha convertito la propria produzione ad un modello 100% biologico, la Biodiversity Conservation Farm di Nadvanya in India, vero e proprio santuario della biodiversità dove ogni contaminante tossico è bandito e dove si apprendono i principi dell’agroecologia presso l’Università della Terra. E in Italia, il piccolo comune di Malles (Alto Adige) che nel 2015 ha indetto un referendum, vinto a larga maggioranza, per divenire il primo comune pesticide free. Quella dei fitofarmaci è oramai una questione globale e sempre più cittadini, amministrazioni e organizzazioni dimostrano una sempre più alta attenzione sul tema. Tra questi Marcia Stop Pesticidi, uno dei movimenti bottom up più dinamici che danno voce agli abitanti delle campagne avvelenate dall’agricoltura industriale; l’Associazione Veneta dei Produttori Biologici e Biodinamici; Federbio; Terra Chiama e il Comitato genitori Asilo San Giacomo, che proprio in questi giorni sta lottando contro l’ennesimo vigneto intensivo costruito di fianco a una scuola.
Proprio per promuovere la sinergia dei movimenti e delle realtà produttive locali e per dare maggiore impulso alla necessaria fase di transizione, Navdanya International lancerà la Campagna internazionale Poison-free Food and Farming 2030 – Cibo e Agricoltura liberi da pesticidi 2030. All’evento parteciperanno i parlamentari: Sara Cunial (M5S); Silvia Benedetti (Misto); Susanna Cenni (Pd); Saverio De Bonis (Misto); Rossella Muroni (LeU).
Modera Ruchi Shroff – direttrice di Navdanya International. Per accedere alla conferenza stampa è necessario accreditarsi entro e non oltre le ore 10.00 di mercoledì 6 marzo 2019.
Si ricorda che per accedere per gli uomini è necessario indossare la giacca. La conferenza stampa sarà trasmessa in diretta streaming sul canale Web Tv della Camera dei Deputati. Contatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Per informazioni e interviste: Ufficio Stampa Navdanya International tel. 328 6334318 – 329 8622125 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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Vitigni resistenti. Si apre il dibattito dentro il movimento Stop Pesticidi e nella Rete Contadina sulle nuove tecniche di produzione alternative alla viticoltura industriale chimica e tossica.
A Cappella Maggiore, giovedi 7 marzo.
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FOLLINA - Parere legale alla mano, il gruppo “Per i nostri bambini” riparte con la propria battaglia affinché nuovi vigneti in località Ligonto e Palù, al confine con Miane, non vengano piantumati. Si tratta di terreni, con una superficie equivalente a 35 campi da calcio, che sono in buona parte aree esondabili o soggetto a ristagno idrico lungo il fiume Soligo.
Già il Comune aveva tentato di fermare l’impianto, ma non avendo strumenti legali si è dovuto arrendere. Ora ci prova il gruppo, supportato da un nuovo parere legale, nove pagine in cui le norme in vigore vengono dettagliatamente analizzate per giungere alla conclusione che in queste aree non si potrebbe piantumare il vigneto proprio per la loro caratteristica di zone esondabili o soggette a ristagno d’acqua.
Il parere è stato inviato al Comune di Follina e alla Regione Veneto. «L’attuale dilagare di permessi per nuovi impianti a vigneto nel nostro territorio ci ha costretti a ricorrere ad un parere legale per affermare e pretendere il rispetto del regolamento intercomunale di polizia rurale, – scrive “Per i nostri bambini” - il rispetto delle norme tecniche operative del piano degli interventi, la tutela della salute pubblica applicando il principio di precauzione e la salvaguardia dell’ambiente già troppo violentato e sfruttato, oltre alla salvaguardia della fauna, e lo stop alla monocoltura e all’uso e abuso di pesticidi in agricoltura».
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Spett.le Comitato Marcia Stop Pesticidi,
venuta a conoscenza di un recente articolo pubblicato sulla stampa locale in cui si afferma che non vi è correlazione fra esposizione a pesticidi e insorgenza di cancro autorizzo la diffusione del commento sotto riportato. Cordiali saluti, Patrizia Gentilini
ARTICOLO DEL GAZZETTINO DEL 15/02/2019 > scarica il PDF
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Senza voler offendere nessuno, ritengo che negare una correlazione tra i pesticidi usati nella regione del prosecco e l'insorgenza di tumori è, questa sì, una cosa che non ha alcun fondamento scientifico. Oramai la letteratura scientifica che correla l'esposizione a pesticidi all'insorgenza di cancro è a dir poco sterminata, a parte il fatto che gli effetti dei pesticidi sulla salute non possono essere limitati ai soli tumori, ma purtroppo ad una serie di altre patologie, oggi in drammatica espansione, quali diabete, patologie respiratorie, malattie neurodegenerative, cardiovascolari, disturbi della sfera riproduttiva, infertilità maschile, disfunzioni metaboliche ed ormonali, patologie autoimmuni, disfunzioni renali. Si tratta di aumenti del rischio statisticamente significativi ( non attribuibili al caso) che dapprima si sono evidenziati per esposizioni professionali, ma che ormai riguardano anche la popolazione generale che viene esposta per via residenziale, alimentare etc. Queste molecole sono infatti ormai presenti in aria, acqua, suolo, cibo, nei nostri corpi e nello stesso latte materno, rappresentando un vero e proprio problema di salute pubblica ed è per me sinceramente incomprensibile come un Dirigente della Sanità Pubblica possa sottovalutarne l’impatto. Ricordo che le conseguenze sono particolarmente gravi per esposizioni - anche a dosi minimali - che si verificano durante la vita embrio-fetale e la prima infanzia, comportando in special modo danni sullo sviluppo cerebrale, dall’autismo alla perdita di Quoziente Intellettivo, come la recente puntata di Presa Diretta ha dimostrato intervistando i massimi esperti mondiali del problema. Ma tornando all’articolo sul giornale in cui il dott. Cinquetti, responsabile dell'Igiene Pubblica dell'Ussl della Marca trevigiana, rassicura sulla assenza di correlazione fra cancro e prosecco, mi chiedo se il Collega è un'autorità scientifica di un tale livello da poter negare la validità e la correttezza di migliaia di studi, pubblicati su riviste prestigiose e come tali sottoposti a peer review. Lo studio citato nell'articolo, di cui egli è uno dei due Autori, è forse stato pubblicato su una rivista scientifica internazionale e sottoposto al vaglio di autorevoli scienziati? Non potendo disporre dello studio (che non si sa se ed eventualmente su quale rivista scientifica sia stato pubblicato) si possono fare solo alcune considerazioni di carattere generale, tuttavia sufficienti per affermare che non esiste alcuna relazione tra i contenuti dello studio (per lo meno quelli riportati nell'articolo del giornale) e la correlazione tra tumori e pesticidi utilizzati nei vigneti del prosecco: in altre parole, lo studio non può in alcun modo essere utilizzato per negare l'esistenza di una tale correlazione. Vediamo perché:
1. Per poter stabilire se esista o meno una correlazione tra tumori e pesticidi usati nei vigneti del prosecco, occorre individuare un parametro in grado di stabilire la maggiore o minore esposizione della popolazione ai pesticidi : la residenza o meno in uno dei comuni dell'area del prosecco NON è certo il parametro giusto, per almeno due motivi:
- perchè considera tutti i residenti nei comuni del prosecco come se fossero ugualmente esposti, mentre ve ne sono alcuni particolarmente esposti (quelli che abitano a ridosso dei vigneti) ed altri poco o niente esposti (ad esempio quelli che abitano nei centri urbani e/o lontano dai vigneti)
- perchè considera come non esposti i residenti in altri comuni, senza tener conto del fatto che possono essere esposti ad altri fattori di rischio per le patologie tumorali
2. Sotto il profilo degli effetti cancerogeni sulla popolazione dei trattamenti con pesticidi, la mortalità per tutti i tumori NON è, a sua volta, idonea a evidenziare la relazione tra pesticidi e tumori, anche in questo caso almeno per due motivi:
- perché, se è ben vero che chi muore per un tumore certamente lo ha contratto, non è detto affatto che chi ne ha contratto uno, ne muoia, in quanto a seconda del tipo di tumore contratto e del momento in cui è stata fatta la diagnosi, può guarirne. Sappiamo che alcuni dei tumori tipicamente correlati all'esposizione a pesticidi, come ad esempio linfomi e leucemie, hanno percentuali di guarigione superiori rispetto ad altri tumori, per cui considerare la mortalità per tumore anziché la loro incidenza porta ad una non trascurabile sottostima degli effetti tumorali dei pesticidi
- perchè non distinguere tra tumori più specificamente correlati all'esposizione a pesticidi e tumori maggiormente correlati ad altri agenti cancerogeni introduce un grave fattore di confondimento di cui sembrerebbe non si sia tenuto conto.
3. Da quanto riportato nell'articolo, del resto, è lo stesso dott. Cinquetti a rivelarci che lo studio, se effettivamente condotto per indagare la relazione tra pesticidi usati nei vigneti del prosecco ed insorgenza di tumori, ha utilizzato dei criteri inadeguati allo scopo per non dire del tutto errati. Ci spiega infatti il dott. Cinquetti che "il territorio ... ha dei comportamenti positivi di carattere generale, un reddito medio della popolazione rispetto al resto del Veneto", rivelandoci già qui che la popolazione del territorio del prosecco non è omogenea con le popolazioni con le quali è stata confrontata (è ben noto che lo stato socio economico delle popolazioni è un importante fattore di confondimento di cui occorre tenere conto negli studi epidemiologici). "A questo si aggiungono diagnosi sempre più precoci, con possibilità chirurgiche buone e un miglioramento importante delle disponibilità terapeutiche" aggiunge ancora il dott. Cinquetti, confermando così il macroscopico errore di aver scelto la mortalità anziché l'incidenza come indicatore degli effetti tumorali dei pesticidi usati nei vigneti del prosecco.
4. Lo stesso dott. Cinquetti poi ci spiega che i motivi della minore mortalità per tumore nella Marca trevigiana "sono riconducibili a fattori genetici, allo stato socio-economico che si collega con l'alimentazione e con l'attività fisica e al consumo di tabacco e alcol , che giocano un ruolo meno importante".
Cosa abbia a che fare tutto questo con la coltivazione dei vigneti del Prosecco, però, il dott. Cinquetti non ce lo spiega, anzi, proprio sulla base di quanto egli ci rivela, possiamo ribaltare la sua affermazione con cui si apre l'articolo: "NON correlare il Prosecco ai tumori è una cosa che non ha fondamento scientifico".
Dott.ssa Patrizia Gentilini
Specialista in Oncologia Generale ed Ematologia
Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia
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