Oltre a droga e armi, i cartelli messicani hanno iniziato a trafficare pesticidi illegali. Negli ultimi tre anni sono stati sequestrati tremila litri di prodotti tossici destinati alle coltivazioni illegali di marijuana negli Usa. Anche in Italia sono diversi i metodi per introdurre fitofarmaci vietati.
Un’inchiesta del quotidiano Milenio, riportata dall’Ansa, ha rivelato che dal 2020 sono stati arrestati 50 trafficanti, o ‘muli’ nel gergo criminale, per aver cercato di attraversare la frontiera con insetticidi prodotti in Messico e vietati negli Stati Uniti. “Secondo le autorità statunitensi il traffico di pesticidi vietati è destinato alle piantagioni illegali di marijuana presenti nel Paese e, data la tossicità dei prodotti, rappresenta un grave rischio per la salute dei coltivatori e per la contaminazione ambientale” scrive l’Ansa.
L’intervista all’agronomo che rivela i trucchi usati in Italia
Anche in Italia sono diversi i metodi per introdurre fitofarmaci vietati. A giugno del 2021, il Salvagente aveva intervistato un tecnico agronomo presso un Centro di assistenza agricola (Caa) in Calabria, Roberto (nome di fantasia) che ci aveva spiegato un po’ di trucchetti che avevo scoperto. Tra le cose che ci aveva detto: “Arrivano delle partite di alcuni prodotti, anche leciti che vengono venduti sotto banco a prezzi minori. Magari vengono da roba rubata e rivenduta, ovviamente in nero. Bisognerebbe tracciare di più i prodotti. Un pesticida che viene fabbricato in Germania, per esempio, dove va a finire? Bisognerebbe tracciare la filiera da quando nasce nell’azienda fino all’utilizzatore finale”. “Io – continua -sono un operatore Caa e l’agricoltore quando viene mi parla senza remore. Mi dice ‘Sai il rame al 50 che dal solito rivenditore X costa 50 euro al chilo? È passato questo qui è me l’ha fatto a 30 euro’. E io gli dico di fare attenzione. Magari non è buono, è scaduto. Capisci bene che lì c’è qualcosa che non va. Con sconti così siamo sotto il costo di produzione”. C’è poi il capitolo acquisti sul web: “Prendiamo il RoundUp, l’erbicida al glifosato: la regione Calabria l’ha bandito da tutta l’agricoltura, ma se vado su Google mi esce una sfilza di siti in cui posso comprarlo con un solo click e distribuirlo su qualsiasi terreno. Recapitato a casa con il corriere senza che ti chiedano patentino né nulla”.
Nel luglio del 2022, Silver Axe, l’operazione annuale di Europol contro i pesticidi illegali, ha individuato le nuove tendenze emergenti nel mercato nero dell’UE per i prodotti fitosanitari. Le attività operative di Silver Ax VII si sono concentrate su porti, aeroporti e altri punti di ingresso in cui è possibile rilevare l’importazione e l’esportazione di pesticidi illegali e contraffatti. Queste azioni hanno portato a dieci arresti, al sequestro di 1 150 tonnellate di pesticidi illegali e contraffatti e alla presa di mira di una fabbrica in cui i pesticidi erano contraffatti. L’operazione Silver Axe VII, coordinata da Europol, coinvolge le forze dell’ordine di 31 paesi.
Come agiscono i trafficanti
Come parte di questo, hanno rilevato una serie di modus operandi. Il primo è l’importazione di prodotti quasi ultimati in contenitori simili a noti marchi. Una volta importati, devono solo essere etichettati prima di andare al mercato nero. La seconda è l’importazione illegale di ingredienti per la produzione di pesticidi. Per ridurre le possibilità di rilevamento, i prodotti chimici vengono utilizzati solo nella fase di produzione finale nei luoghi in cui anche l’imballaggio viene contraffatto. Durante l’operazione Silver Axe VII, le autorità bulgare hanno preso di mira una di queste località, in una rara operazione mirata a un impianto di produzione. Durante l’operazione, gli agenti hanno sequestrato materiali di imballaggio contraffatti e pesticidi illegali, che hanno portato all’apertura di un procedimento penale.
Il commercio parallelo
Un altro modus operandi è l’uso improprio del sistema di commercio parallelo, che facilita le procedure di approvazione dei pesticidi venduti all’interno dell’UE. Nell’ambito di tale sistema, un prodotto fitosanitario autorizzato in uno Stato membro (Stato membro di origine) può, previa concessione di un’autorizzazione al commercio parallelo, essere introdotto, immesso sul mercato o utilizzato in un altro Stato membro. Alcuni criminali abusano di questo sistema introducendo prodotti fitosanitari illegalmente prodotti in uno Stato membro, sostenendo fraudolentemente di essere già stati approvati in un altro Stato membro ed eliminando così la necessità di ulteriori autorizzazioni.
Fonte: Il salvagente.it