Un tema scottante sull'uso dei pesticidi: come proteggere i cittadini, l'acqua e la natura, dalla diffusione di queste sostanze chimiche tossiche? Se i pesticidi sono ammessi, quale zona cuscinetto minima dovrebbe essere applicata?
La recente proposta della Commissione Europea per la riduzione dell’uso dei pesticidi: Regulation on Sustainable Use of Plant-Protection Products (SUR), parla di 3 metri per le aree sensibili. Qual è la base scientifica di questa proposta? Ci sono molti studi che dimostrano che questa distanza è tutt'altro che sufficiente, e organizzazioni ambientaliste richiedono zone molto più ampie. In Alto Adige, in Italia, vengono applicate zone cuscinetto di 30 metri e nemmeno queste sono sufficienti. Zone cuscinetto di dimensioni minori in Francia e Belgio sono contestate in tribunale. Générations Futures, membro francese di PAN Europe, dimostra che la valutazione del rischio sviluppata dall'EFSA - European Food and Safety Authority (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), è parziale e non protegge le persone più vulnerabili. Questo articolo è un riepilogo delle conoscenze disponibili, per aiutarci a capire come possiamo proteggere meglio la salute e l'ambiente.
Abbiamo bisogno di zone cuscinetto efficaci - contro una nuvola di pesticidi
I pesticidi vanno alla deriva, anche se si adottano misure preventive. I pesticidi vengono trovati lontano dai luoghi in cui vengono irrorati, non solo nei giardini e nelle case delle persone, ma anche nei parchi giochi per bambini, nei campi sportivi e nelle riserve naturali. I pesticidi contaminano il suolo, l'acqua e la natura. Danneggiano la biodiversità e la salute delle persone. Le sostanze vengono inalate direttamente dall'aria o in particelle di polvere, ma possono anche essere assorbite attraverso la pelle, in caso di contatto diretto. Tutto questo, in aggiunta alla costante presenza dei residui di pesticidi negli alimenti.
Anche pesticidi altamente tossici e molto volatili come l'erbicida Pendimetalin sono ancora consentiti in tutti i paesi dell'UE, nonostante si spostino a centinaia di metri di distanza dal luogo di irrorazione. Questo pesticida è nella lista dei c.d. "candidati alla sostituzione", ma la sostituzione non avviene mai e le intossicazioni rimangono. In questo senso le autorizzazioni sembrano essere altrettanto persistenti quanto gli stessi pesticidi. Nella nostra campagna "Ban Toxic 12" sosteniamo che questi pesticidi molto nocivi devono sparire - subito!
Ma ci sono molti altri pesticidi, spesso molto tossici e dannosi a dosi estremamente basse, come vedremo in seguito. Gli effetti negativi sulla salute diventano più chiari ad ogni ricerca. Comitati di cittadini, preoccupati, si sono formati in diversi stati allo scopo di rilevare la loro esposizione ai pesticidi. Le rilevazioni forniscono un'immagine inquietante, come vedremo nelle ricerche fatte in Italia e in Olanda. Questi risultati sono ora confermati da un ampio studio finanziato dall'UE con campioni prelevati in aree agricole di 10 stati europei.
Alto Adige - Italia: Parchi giochi per bambini contaminati dalla deriva di pesticidi tutto l'anno
I ricercatori dell'Alto Adige hanno esaminato la presenza di pesticidi nei parchi giochi per bambini, nell'area in cui le mele vengono coltivate in maniera intensiva. In questa zona montuosa, meleti e vigneti spesso confinano direttamente con luoghi pubblici come parchi giochi, scuole, parchi e giardini privati. In un primo studio, i ricercatori hanno scoperto che in primavera, il 45% dei parchi giochi pubblici, in prossimità di aree agricole coltivate intensivamente, era contaminato da pesticidi. In una ricerca di approfondimento e verifica, hanno studiato la contaminazione nel corso di un anno.
Sono stati analizzati 96 campioni di erba raccolti in ognuna delle stagioni. I campioni sono stati prelevati dal Servizio Medico Altoatesino in 19 parchi giochi pubblici, 4 cortili scolastici e 1 mercato pubblico. Sono stati trovati 32 residui di pesticidi e un agente conservante. Quasi tutti i siti (96%) sono risultati contaminati da almeno un residuo nel corso dell'anno. Più di un pesticida è stato rilevato nel 79% dei siti, spesso in basse concentrazioni, ma tra quelli rilevati, il 76% sono interferenti endocrini, che agiscono a dosi molto basse e sono dannosi soprattutto per i bambini piccoli e le donne incinte.
I risultati sono significativi, poiché in quest'area è prevista una zona cuscinetto di 30 metri. “Il nostro studio evidenzia che le misure regionali per ridurre l'esposizione ai pesticidi, che sono più severe di quelle proposte dalla Commissione europea, sono semplicemente insufficienti a prevenire l'esposizione dei bambini e del pubblico in generale a sostanze che hanno la possibilità di provocare il cancro o danneggiare la riproduzione. Una più drastica riduzione di tutti i pesticidi e una significativa espansione delle zone cuscinetto di almeno 50 metri sono urgentemente necessarie per proteggere la salute", spiega la dott.ssa Angeliki Lyssimachou, Senior Science Policy Officer presso HEAL (Health and Environment Alliance - Brussels) e coautrice dello studio.
Ecco alcuni documenti sull’argomento:
Alto Adige, parchi gioco per bambini contaminati da pesticidi
Pubblicazione sottoposta a revisione paritaria su “Environmental Sciences Europe”
Una coltre di veleni, usati in agricoltura, sopra l'Olanda
L'iniziativa dei cittadini olandesi Meten=Weten (Misurare=Conoscere) è opera di un comitato di cittadini allarmati, colpiti dall'irrorazione intensiva per la produzione di bulbi da fiore, in particolare gigli. Sono stati analizzati 87 campioni vegetali provenienti da orti, aree naturali, margini dei terreni, colture a rotazione, acque superficiali, cumuli di compost, suolo, letame e aria, nei quali sono stati trovati 132 diversi pesticidi e prodotti di degradazione. Tutti le misurazioni raccolte sono state elaborate e collegate tra loro in una visione d'insieme. Ecco le principali scoperte:
L'Olanda è ricoperta da una coltre di veleni usati in agricoltura. In tutti i campioni sono stati trovati pesticidi.
I pesticidi si diffondono (molto) oltre il terreno irrorato.
La ricerca mostra che si possono distinguere tre gruppi di pesticidi:
un gruppo che non si trova al di fuori del terreno irrorato
un gruppo che si estende fino a circa 1 km dal terreno
un gruppo di sostanze volatili che si trova in profondità nelle aree naturali
Queste le conclusioni:
"La scoperta ha implicazioni di vasta portata e mostra che le attuali politiche sull'autorizzazione e sull'uso dei pesticidi devono cambiare radicalmente per proteggere gli esseri umani e la natura."
Nuove e inquietanti scoperte nello studio SPRINT condotto in Europa
Nella recente audizione al Parlamento europeo dell'iniziativa dei cittadini europei "Salviamo api e agricoltori", la prof.ssa Violette Geissen dell'Università di Wageningen, ha presentato i primi risultati del progetto europeo SPRINT (Sustainable Plant Protection Transition) che ha esaminato 10 casi di studio in tutta Europa. Sono state analizzate 207 sostanze, utilizzate in agricoltura, per vedere dove finiscono nel suolo, nell'acqua, nell'aria e nella polvere presente negli interni delle abitazioni. Sono state trovate miscele di pesticidi (fino a 25) in un campione di suolo, lo stesso numero nell'aria, fino a 40 pesticidi nell'acqua, e l’incredibile numero di 124 diversi pesticidi in un campione di polvere prelevato dalla casa di un contadino. Nella polvere domestica sono stati trovati 196 pesticidi diversi.
Sono state anche analizzate le abitazioni dei consumatori, dove sono stati trovati fino a 85 diversi pesticidi in concentrazioni inferiori, ma ancora rilevabili. Fino al 60% dei pesticidi rilevati sono tuttora consentiti ed in vendita. Gli altri sono ancora disponibili, anche se non vengono più utilizzati da tempo.
È stato anche esaminato il pericolo dei residui di questi pesticidi: il 63% delle sostanze trovate nel suolo è pericoloso per i lombrichi, il 64% trovato nell'acqua è pericoloso per i pesci e il 69% delle sostanze trovate nell'aria è pericoloso per le api. Queste informazioni si basano solo sulle singole sostanze, mentre poco si sa sulle miscele, spesso molto più pericolose.
Delle sostanze presenti nella polvere domestica, il 25% è neurotossico, il 41% cancerogeno e il 60% ha effetti sullo sviluppo della riproduzione. E il 25% sono comprovati interferenti endocrini. I ricercatori hanno anche testato sangue, urina e feci di agricoltori e residenti e hanno trovato fino a 20 diversi pesticidi.
Queste le conclusioni:
Le miscele di residui di pesticidi sono onnipresenti negli ecosistemi e nell'uomo
Sono altamente accumulati nella polvere domestica
La maggior parte dei residui è pericolosa per gli ecosistemi e per l'uomo
La prof.ssa Violette Geissen, dell’Università di Wageningen afferma: "Cosa significa per la nostra salute e per la salute dell'ecosistema? Lo sappiamo? Esiste una normativa che verifichi gli effetti di queste miscele sulla nostra salute? No!" E prosegue con un messaggio ai politici: “Voi siete quelli che possono decidere sulla regolamentazione. Ciò di cui abbiamo bisogno sono regolamenti che applichino il principio di precauzione e regolino il rischio di pesticidi e la riduzione dell'uso. Abbiamo bisogno di una transizione verso un'agricoltura moderna nel 2030, basata su concetti agroecologici."
Per maggiori informazioni sul progetto SPRINT > CLICCA QUI
Zone cuscinetto a tutela dei cittadini e delle aree sensibili?
Questi risultati fanno comprendere chiaramente che l'ambiente e la salute dei cittadini, attualmente, non sono sufficientemente protetti dalla deriva dei pesticidi. Quindi cosa intende fare l'UE? La proposta di Regolamento sull'Uso Sostenibile dei Pesticidi (SUR) della Commissione Europea, all'articolo 18, recita:
"L'uso di tutti i prodotti fitosanitari è vietato in tutte le aree sensibili ed entro 3 metri da tali aree. Questa zona cuscinetto di 3 metri non deve essere ridotta utilizzando tecniche alternative di mitigazione del rischio."
L'articolo 19 propone fasce di rispetto di 3 metri dai corsi d'acqua, al fine di proteggere l'ambiente acquatico e l'acqua potabile. In entrambi gli articoli, i Paesi sono invitati a istituire zone cuscinetto più ampie a livello nazionale. La proposta non contiene alcun suggerimento per proteggere le case dei cittadini, i giardini o le proprietà private (orti, frutteti).
Quindi, alla luce di quanto sopra, non si tratta di una proposta molto ardita. Come reazione, le organizzazioni ambientaliste chiedono che le zone cuscinetto per le aree sensibili vengano aumentate da 3 metri a 50 o 100 metri, a seconda del tipo di area. Per quanto riguarda la distanza dai corsi d'acqua, EurEau - che rappresenta il settore idrico - propone zone cuscinetto di almeno 5 metri nel caso di aree sensibili e di 10 metri dalle acque superficiali.
PAN Europe chiede una zona cuscinetto di 50 m dal confine del terreno irrorato, riducendola a 25 m se adiacente ad altro campo confinante, come affermato nella Position Paper di “Pesticide Action Network Europe” sulla proposta per la nuova Legge sulla Riduzione dei Pesticidi - SUR
La relatrice del Parlamento Europeo Sarah Wiener, nella sua analisi della proposta della Commissione Europea, sostiene che le zone di 3 metri non sono sufficienti. Propone un'ampiezza delle zone cuscinetto di 10 metri e di 50 metri per le aree sensibili frequentate da gruppi vulnerabili e per l'uso dei pesticidi più pericolosi. "Le zone cuscinetto dovrebbero essere estese a 50 metri per le aree frequentate da persone vulnerabili e per l'uso di prodotti fitosanitari altamente pericolosi." Questa proposta sarà discussa nel Parlamento Europeo.
Per leggere la bozza della relazione > CLICCA QUI
Cosa stanno facendo gli Stati Membri dell’UE? Zone cuscinetto in Francia
Un esame della letteratura scientifica, condotto nel 2020 da Santé Publique France, conferma che i residenti che vivono in prossimità di terreni irrorati, sono esposti a quantità maggiori di pesticidi rispetto alle persone che vivono lontano dai terreni irrorati. Nel 2020 la Francia ha applicato le distanze di sicurezza – o zone cuscinetto – tra i terreni irrorati e le zone residenziali. Le regole si riducono a una zona cuscinetto di 3 o 5 metri, e fino a 20 metri per i pesticidi più pericolosi. I dettagli sono spiegati nella grafica seguente.
I test dimostrano che i pesticidi si spostano per più di 10 metri, anche con pochissimo vento e anche quando vengono prese misure preventive. Nel 2021, dopo aver analizzato i test, Générations Futures si era così espressa: "Questi primi risultati depongono a favore della creazione di efficaci zone libere da trattamenti, molto più grandi dei 5-10 m attualmente previsti. La distanza di 100 m, a lungo richiesta da Générations Futures, sembra avere un effetto inequivocabile sulla riduzione dell'esposizione ai pesticidi"; così dichiarava François Veillerette, portavoce di Générations Futures.
Residenti esposti, fallimentare gestione del rischio
Générations Futures ha dato seguito, nel 2022, con la pubblicazione dell'interessantissimo report: "Residents Exposed to Pesticides: Failures in Risk Assessment" (Residenti esposti ai pesticidi: fallimenti nella valutazione del rischio), che descrive le zone cuscinetto utilizzate in Francia e presenta un'analisi delle valutazioni del rischio che sono alla base delle fasce cuscinetto.
"Il rischio per i residenti è considerato accettabile con o senza l'applicazione di misure di gestione come l'obbligo di utilizzare attrezzature che riducano la deriva di irrorazione. Ma cosa significa rischio "accettabile"? È davvero protettivo, soprattutto nei confronti delle persone più vulnerabili? In effetti, il termine 'rischio accettabile' è molto fuorviante. Andrebbe sempre specificato che "il rischio è accettabile in base alla valutazione del rischio effettuata secondo le linee guida dell'EFSA (European Food and Safety Authority)", che è molto diverso dal rischio che potrebbe esserci nella realtà!"
Il report esamina più da vicino queste linee guida dell'EFSA e ne descrive i principali difetti:
L'inalazione di polvere contaminata non viene presa in considerazione. Come abbiamo visto sopra nello studio SPRINT, i pesticidi si accumulano nella polvere domestica e questa è una via di esposizione molto importante.
La valutazione del rischio viene effettuata solo per l'irrorazione in forma liquida. Gli effetti della polverizzazione e del rivestimento (concia) dei semi non vengono presi in considerazione.
I valori di esposizione nel modello sono troppo ottimistici e basati su vecchi studi.
Il tempo di esposizione è troppo breve e sottostima l'esposizione reale.
La velocità massima del vento nel modello è molto inferiore alla velocità del vento consentita per l'irrorazione.
Il rischio per neonati, o bambini di età inferiore a 1 anno, non è valutato.
Il rischio per i bambini tra i 14 ei 18 anni è fortemente sottostimato.
Il modello guarda solo persone in riposo: non bambini che giocano o persone che fanno attività sportive, con respirazione molto più alta e quindi maggiore esposizione.
Gli studi utilizzati per calcolare i pericoli per la salute provengono dagli stessi produttori. Gli studi scientifici indipendenti vengono ignorati perché non sono condotti secondo gli standard dell'OCSE, sviluppati dall'industria. In particolare gli effetti di interferenza endocrina (ormonale), neurotossica e immunotossica sono sottovalutati.
Non vengono presi in considerazione né i coformulanti né l'effetto cocktail.
E l'effetto delle misure di protezione?
Il report di Générations Futures afferma: "Quando il risultato della valutazione mostra un rischio inaccettabile, vengono applicate misure di gestione. Nel qual caso, viene preso in considerazione l'uso di ugelli anti-deriva che consente di ridurre della metà i valori di esposizione derivanti dalla deriva dell’irrorazione." […] “Un recente studio scientifico, sottoposto a revisione paritaria, indica che sebbene le misure di mitigazione della deriva abbiano contribuito a ridurre la contaminazione da pesticidi, non sono state sufficienti per eliminare i rischi sostanziali per la salute umana e l'ambiente nelle aree non bersaglio.”
Zone cuscinetto contestate in Tribunale – Alcuni esempi
Le zone cuscinetto esistenti non proteggono i residenti, come mostrato negli esempi precedenti. Motivo per cui Comitati di Cittadini e le Organizzazioni Ambientaliste intendono adire alle vie legali.
Casi giudiziari francesi
Organizzazioni come Générations Futures hanno contestato il sistema delle zone cuscinetto in tribunale. Il 26 luglio 2021 il Conseil d'Etat (Tribunale Amministrativo Francese) ha pubblicato una sentenza relativa alle zone cuscinetto intorno alle aree residenziali. Il Conseil d'Etat ritiene che le distanze minime di 3, 5 e 10 metri non siano sufficienti, anche per i prodotti di cui si sospetta solo la tossicità, e ha imposto al Governo Francese di adottare misure per aumentare le zone cuscinetto.
Distanze minime insufficienti per prodotti sospettati di essere cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione (CMR 2)
Mancanza di informazioni reali per i residenti locali prima dell'irrorazione
Insufficiente protezione dei residenti e dei lavoratori locali
Il Governo Francese ha emanato regole aggiuntive nel Gennaio 2022, ma non ci sono state proposte per le sostanze CMR 2 più tossiche. Générations Futures e altre organizzazioni si sono nuovamente opposte. Il 22 Dicembre 2022, l'Alta Corte ha deciso che lo Stato deve adottare misure finalizzate a stabilire distanze di sicurezza sufficienti per questi prodotti.
Per ulteriori informazioni consultare il documento originale: “Protection des populations face aux épandages de pesticides : le gouvernement à nouveau condamné par le Conseil d’Etat".
Caso giudiziario olandese
Le organizzazioni ambientaliste olandesi hanno contestato la creazione, senza autorizzazione, di nuovi campi di fiori accanto a un'area inserita nella rete Natura 2000. Le autorità regionali non sono intervenute. Nella sua sentenza del 18 Giugno 2021, il Tribunale dei Paesi Bassi Settentrionali ha stabilito che il rapporto dell'Istituto Nazionale Olandese per la Sanità Pubblica e l'Ambiente ha dimostrato che sono stati trovati residui di pesticidi utilizzati per la coltivazione dei gigli sui residenti che vivevano nel raggio di 500 metri dal luogo del trattamento. Il giudice ha inoltre stabilito che non erano stati raccolti dati oggettivi che escludessero la possibilità di effetti significativi all'interno dell'area appartenente alla rete Natura 2000. Ha ordinato che in casi come questo sia necessaria un'autorizzazione conferme alle disposizioni della Legge sulla Protezione della Natura.
Caso giudiziario belga (nelle Fiandre)
All'inizio del 2023 le organizzazioni ambientaliste e naturaliste hanno citato in giudizio il Governo Fiammingo per la sua politica sui pesticidi. Secondo loro, non solo la natura dovrebbe essere meglio protetta, ma anche le scuole e le case di riposo.
Cinque organizzazioni (Natuurpunt, WWF, Velt, Bond Beter Leefmilieu e Dryade) stanno facendo causa al Governo Fiammingo per l'uso di pesticidi nelle Fiandre. Ritengono che la materia non sia sufficientemente regolamentata e violi persino le direttive europee. Alla fine di ottobre 2022 hanno notificato al governo un avviso di inadempienza. Poiché non c’è stata una risposta definitiva, le organizzazioni hanno portato la questione in tribunale nel febbraio 2023.
Le cinque organizzazioni si sentono rafforzate nella loro battaglia legale dalle sentenze dei tribunali nei Paesi Bassi e in Francia. In Francia, il Consiglio di Stato si è pronunciato tre volte sulla questione. "Il Consiglio ha obbligato il governo francese ad attuare la direttiva europea sui pesticidi", afferma Dries Verhaeghe dell'organizzazione no-profit Dryade e aggiunge "Quella direttiva non è mai stata adeguatamente recepita nella nostra politica".
Secondo gli osservatori questa sentenza rende il procedimento "la causa più facile da vincere" per il movimento ambientalista. Nell'atto di citazione, le cinque organizzazioni chiedono che venga prima effettuata una valutazione degli effetti dell'uso di pesticidi sulla natura protetta dalla Direttiva Habitat (European Habitats Directive). L'Europa chiede tale valutazione dal 2004, ma non è mai stata fatta nelle Fiandre.
Inoltre, le organizzazioni ambientaliste chiedono che l'uso di pesticidi nei bacini idrografici e negli ambienti naturali protetti venga ridotto o vietato. Tale obbligo esiste dal 2011.
Dovrebbero essere istituite fasce di rispetto intorno alla natura, ai corsi d'acqua e alle aree vulnerabili come le scuole e le case di riposo. Oggi, nelle Fiandre, sono larghe solo da 1 a 10 metri. Le cinque organizzazioni ritengono che dovrebbero essere portate ad una larghezza di 500 metri.
Conclusioni
La direttiva sulla riduzione dei pesticidi, proposta dalla Commissione Europea, non prevede zone di rispetto sufficienti per proteggere la natura e i cittadini, soprattutto i più vulnerabili. Riteniamo che la scienza e l'esperienza disponibili dimostrino che le zone cuscinetto dovrebbero essere estese a 50 m dal confine del terreno oggetto del trattamento. Una distanza che può essere ridotta a 25 m tra terreni vicini.
La recentissima e innovativa sentenza della Corte di Giustizia Europea sulle deroghe ai pesticidi afferma chiaramente che "l'obiettivo di proteggere la salute umana e animale, e l'ambiente, dovrebbe 'avere la priorità' rispetto all'obiettivo di sviluppare la produzione vegetale ". Inoltre, questo significa che la protezione della salute dei cittadini e della natura, con sufficienti fasce di rispetto, dovrebbe avere una parte importante nella discussione in seno al Parlamento e al Consiglio dell'UE sulla proposta di regolamento da adottare.
Nel frattempo, le organizzazioni nazionali non esiteranno a citare in giudizio i propri governi per ottenere la protezione necessaria sulla base del regolamento esistente.
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Traduzione a cura della Redazione di Marcia Stop Pesticidi
Fonte: PAN Europe - 20.02.2023